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gente sol d apparenza in cui se miri 140
viso di carità, mente l invidia
poi trovi, e  n dritto sguardo animo bieco,
e minor fede allor che piú lusinga.
Quel ch altrove è virtú, quivi è difetto:
dir vero, oprar non torto, amar non finto, 145
pietà sincera, invïolabil fede,
e di core e di man vita innocente,
stiman d animo vil, di basso ingegno,
sciocchezza e vanità degna di riso.
L ingannare, il mentir, la frode, il furto 150
e la rapina di pietà vestita,
crescer col danno e precipizio altrui
e far a sé de l altrui biasmo onore,
son le virtú di quella gente infida.
Non merto, non valor, non riverenza 155
né d età, né di grado, né di legge;
non freno di vergogna, non rispetto
né d amor né di sangue, non memoria
di ricevuto ben, né, finalmente,
cosa sí venerabile o sí santa 160
o sí giusta esser può, ch a quella vasta
cupidigia d onori, a quella ingorda
fame d avere invïolabil sia.
Or io, ch incauto e di lor arti ignaro
sempre mi vissi, e portai scritto in fronte 165
il mio pensiero e disvelato il core,
178
Letteratura italiana Einaudi
Giovan Battista Guarini - Il pastor fido
tu puoi pensar s a non sospetti strali
d invida gente fui scoperto segno.
uranio
Or chi dirà d esser felice in terra,
se tanto a la virtú nòce l invidia? 170
carino
Uranio mio, se da quel dí, che meco
passò la musa mia d Elide in Argo,
avessi avuto di cantar tant agio,
quanta cagion di lagrimar sempr ebbi,
con sí sublime stil forse cantato 175
avrei del mio signor l armi e gli onori,
ch or non avria de la meonia tromba
da invidiar Achille; e la mia patria,
madre di cigni sfortunati, andrebbe
già per me cinta del secondo alloro 180
Ma oggi è fatta (oh secolo inumano!)
l arte del poetar troppo infelice.
Lieto nido, èsca dolce, aura cortese
bramano i cigni; e non si va in Parnaso
con le cure mordaci. E chi pur garre 185
sempre col suo destino e col disagio,
vien roco, e perde il canto e la favella.
Ma tempo è già di ricercar Mirtillo.
Ben che sí nuove e sí cangiate i trovi,
da quel ch esser solean, queste contrade, 190
ché  n esse a pena i riconosco Arcadia,
con tutto ciò vien lietamente, Uranio.
Scorta non manca a peregrin ch ha lingua.
Ma forse è ben ch al piú vicino ostello,
poi che se stanco, a riposar ti resti. 195
179
Letteratura italiana Einaudi
Giovan Battista Guarini - Il pastor fido
scena seconda
Titiro, Messo.
titiro
Che piangerò di te prima, mia figlia,
la vita o l onestate?
Piangerò l onestate,
ché di padre mortal se tu ben nata,
ma non di padre infame; 5
e  nvece de la tua
piangerò la mia vita, oggi serbata
a veder in te spenta
la vita e l onestate.
O Montano, Montano, 10
tu sol co tuoi fallaci
e mali intesi oracoli, e col tuo
d Amore e di mia figlia
disprezator superbo, a cotal fine
l hai tu condotta. Ahi, quanto meno incerti 15
degli oracoli tuoi
son oggi stati i miei!
Ch onestà contr amore
è troppo frale schermo
in giovinetto core, 20
e donna scompagnata
è sempre mal guardata.
messo
(Se non è morto, o se per l aria i venti
non l han portato, i devrei pur trovarlo.
Ma eccol, s io non erro, 25
quando meno il pensai).
O da me tardi e per te troppo a tempo,
vecchio padre infelice, alfin trovato,
che novelle t arreco!
180
Letteratura italiana Einaudi
Giovan Battista Guarini - Il pastor fido
titiro
Che rechi tu ne la tua lingua? Il ferro 30
che svenò la mia figlia?
messo
Questo non già, ma poco meno. E come
l hai tu per altra via sí tosto inteso?
titiro
Vive ella dunque?
messo Vive, e  n man di lei
sta il vivere e  l morire. 35
titiro
Benedetto sii tu, che m hai da morte
tornato in vita! Or come non è salva,
s a lei sta il non morire?
messo
Perché viver non vuole.
titiro
Viver non vuole? E qual follia l induce 40
a sprezzar sí la vita?
messo L altrui morte.
E, se tu non la smovi,
ha cosí fisso il suo pensiero in questo,
che spende ogn altro invan preghi e parole.
titiro
Or che si tarda? Andiamo. 45
messo
Fèrmati, ché le porte
del tempio ancor son chiuse.
Non sai tu che toccar la sacra soglia,
se non a piè sacerdotal non lice,
fin che non esca del sacrario adorna 50
la destinata vittima agli altari?
titiro
E s ella desse intanto
al fiero suo proponimento effetto?
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Letteratura italiana Einaudi
Giovan Battista Guarini - Il pastor fido
messo
Non può, ch è custodita.
titiro
In questo mezzo dunque 55
narrami il tutto, e senza velo omai
fa che  l vero n intenda.
messo
Giunta dinanzi al sacerdote (ahi, vista
piena d orror!) la tua dolente figlia,
che trasse, non dirò dai circostanti, 60
ma, per mia fè, da le colonne ancora
del tempio stesso e da le dure pietre,
che senso aver parean, lagrime amare,
fu quasi in un sol punto
accusata, convinta e condennata. 65
titiro
Misera figlia! E perché tanta fretta?
messo
Perché de la difesa eran gli indíci
troppo maggiorl; e certa
sua ninfa, ch ella in testimon recava
de l innocenza sua 70
né quivi era presente, né fu mai
chi trovar la sapesse.
I fieri segni intanto,
e gli accidenti mostrüosi e pieni
di spavento e d orror, che son nel tempio, 75
non pativano indugio,
tanto piú gravi a noi quanto piú nuovi,
e piú mai non sentiti
dal dí che minacciâr l ira celeste,
vendicatrice dei traditi amori 80
del sacerdote Aminta,
sola cagion d ogni miseria nostra.
Suda sangue la dea, trema la terra,
a la caverna sacra
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Letteratura italiana Einaudi
Giovan Battista Guarini - Il pastor fido
mugge tutta, e risuona 85
d insoliti ululati e di funesti
gemiti, e fiato sí putente spira,
che da l immonde fauci
piú grave non cred io l esali Averno. [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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